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La attuale sensibilità climatica rispetto alla anidride carbonica è maggiore rispetto a quella di 12 milioni di anni fa

 Posted on 10 June 2012 by John Hartz

La presente è la riproduzione di  una notizia  pubblicata dalla National Science Foundation (NSF) il 6 Giugno 2012. 

Una registrazione di natura geologica evidenzia che è avvenuta una modifica del sistema climatico della Terra

I campioni sono stati raccolti nei siti indicati nella parte settentrionale dell’oceano Pacifico.

Credit: Jonathan LaRiviere/Ocean Data View


Fino ad ora gli studi sul Clima della Terra hanno evidenziato una forte correlazione tra Clima globale e anidride carbonica atmosferica; cioè, durante i periodi caldi persistono alte concentrazioni di CO2 e nei periodi freddi le concentrazioni hanno valori relativamente bassi.

Nella rivista Nature di questa settimana dei ricercatori paleoclimatici hanno invece mostrato che nel periodo risalente a 12-5 milioni di anni il Clima sembra fosse disaccoppiato rispetto alle concentrazioni di anidride carbonica. Nuove evidenze di questo fatto provengono da campioni di sedimenti marini profondi che risalgono al tardo Miocene della storia della Terra.

Durante tale periodo le temperature attraverso un’ampia fascia del Pacifico settentrionale erano circa 5-7 °C più alte di quelle attuali, mentre le concentrazioni di anidride carbonica mostrano valori prossimi a quelli del periodo pre-industriale.  

La ricerca mostra che negli ultimi 5 milioni di anni dei cambiamenti della circolazione oceanica hanno fatto sì che il Clima della Terra risultasse più direttamente associato alle concentrazioni di anidride carbonica atmosferica.

I risultati dimostrano anche che il Clima dei tempi attuali risponde più prontamente ai cambiamenti dei livelli di anidride carbonica di quanto lo abbia fatto nei passati 12 milioni di anni.

Jamie Allan, direttore del programma nella NSF, divisione Scienze dell’oceano che ha finanziato la ricerca ha dichiarato: “questo lavoro rappresenta un importante avanzamento nella comprensione di come il Clima del passato può essere impiegato per predire le tendenze del futuro.”

Il team di ricercatori, guidato da Jonathan LaRiviere e Christina Ravelo della Università della California a Santa Cruz (UCSC), ha prodotto la prima ricostruzione continua delle temperature in oceano aperto del Pacifico durante l’epoca tarda del Miocene.

A quel tempo le condizioni dell’emisfero settentrionale erano pressoché libere da ghiacci e nei continenti le temperature erano più calde delle attuali.

La ricerca si è basata sulle evidenze del Clima del passato racchiuse negli scheletri di organismi planktonici microscopici chiamati microfossili, che tanto tempo fa sprofondarono sul fondo del mare dove poi hanno formato gli strati dei sedimenti.

Campioni di questi sedimenti sono stati recentementi portati in superficie attraverso delle perforazioni del fondo dell’oceano. I campioni sono stati raccolti dagli scienziati marini imbarcati sulla nave di perforazione JOIDES Resolution.

Gli scienziati hanno scoperto che I microfossili contengono le tracce del tempo di quando il sistema climatico della Terra funzionava in modo molto diverso rispetto a ora.

LaRiviere ha detto: “si è trattato di un risultato molto soprendente, dato che per noi il Clima e la anidride carbonica sono stati sempre ritenuti strettamente collegati.”

“ Nel tardo Miocene deve esserci stato un altro modo per provocare il riscaldamento del pianeta. Una possibilità può essere che le caratteristiche della circolazione oceanica, determinate dalle configurazioni assai diverse dei bacini oceanici dell’epoca, abbiano fatto sì che si mantenessero delle temperature più alte malgrado le basse concentrazioni di anidride carbonica.”

L’oceano Pacifico nel tardo Miocene era molto caldo, e lo strato termoclino, quello che separa le acque calde superficiali da quelle fredde sottostanti, era molto più spesso rispetto a quello attuale.

Gli scienziati suggeriscono che questo termoclino più spesso ha dato origine ad una distribuzione del vapore acqueo atmosferico  e della nuvolosità tale da mantenere un Clima globalmente più caldo.

Candace Major, direttore del programma della divisione Scienze dell’Ocenao del NSF dice : “I risultati spiegano l’apparente paradosso di un mondo caldo nel  Miocene nel quale le concentrazioni di gas serra sono basse.”

Diverse differenze importanti nella conformazione delle correnti oceaniche mondiali potrebbero aver contribuito alla formazione di un termoclino più spesso e quindi temperature più alte nel Miocene.

Per esempio il varco marino nel centro America ancora aperto, il fatto che quello dell’Indonesia era molto più ampio di quello attuale e che lo stretto di Bering fosse a quel tempo chiuso.

Queste differenze nella configurazione del contorno del maggior oceano mondiale, il Pacifico, potrebbe aver provocato una caratteristica della circolazione delle correnti oceaniche molto diversa da quella odierna.

Con l’inizio del Pliocene, circa cinque milioni di anni fa, le correnti oceaniche ed i continenti mondiali si sono modificati trasformandosi all’incirca nella configurazione che presentano oggi.

Questo coincide con una discesa delle temperature medie globali, un assottigliamento del termoclino, e la comparsa di vaste distese ghiacciate nell’emisfero Nord, in sostanza il Clima che gli uomini hanno sperimentato nel corso della loro storia conosciuta.

Ravelo afferma: “questo studio sottolinea l’importanza della circolazione oceanica nella determinazione delle condizioni climatiche. Ci dice che il sistema climatico della Terra è evoluto e che la sensibilità climatica si è mantenuta alta da allora.”

Altro co-autori dell’articolo sono Allison Crimmins del UCSC e della U.S. Environmental Protection Agency; Petra Dekens della UCSC e della San Francisco State University; Heather Ford della UCSC; Mitch Lyle della Texas A&M University; e Michael Wara della UCSC e della Stanford University.


Journal Reference:

Jonathan P. LaRiviere, A. Christina Ravelo, Allison Crimmins, PetraS. Dekens, Heather L. Ford, Mitch Lyle, Michael W. Wara. Late Miocene decoupling of oceanic warmth and atmospheric carbon dioxide forcing. Nature, 2012; 486 (7401): 97 DOI: 10.1038/nature11200

 

Translation by lciattaglia. View original English version.



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