Il sole sottosopra
Un articolo pubblicato di recente da Haigh et al. ha avuto una risonanza nei media (EurekAlert, CNN), per una buona ragione. Infatti, usando i dati ottenuti dal nuovo strumento Spectral Irradiance Monitor (SIM) sul satellite SORCE, potrebbero aver trovato che l'influenza del sole sul clima terrestre è sottosopra. Gli scienziati e il senso comune concordano che aumentando la irradianza totale del sole la terra si riscalda. Al contrario, i dati presentati in questo articolo sembrano indicare diversamente.
Prima di continuare, è importante riportare cosa dice J. Haigh stessa:
"Non possiamo arrivare ad alcuna conclusione basandoci su quanto abbiamo trovato durante un periodo di tempo relativamente breve ed è necessario fare ulteriori studi per esplorare l'attività solare e gli andamenti che abbiamo scoperto su scale di tempo più lunghe."
Tenendo a mente questo avvertimento, riassumo i loro risultati.
Durante il ciclo solare di 11 anni, l'irradianza totale varia di circa 1 W/m2 (Watt su metro quadrato). E' anche noto che essa non varia in modo proporzionale su tutto lo spettro (Lean 2000), cioé l'ampiezza dei cambiamenti è diversa alle varie lunghezze d'onda. Quello che viene mostrato in questo nuovo articolo è che le variazioni nella parte ultravioletta dello spettro sono quasi 10 volte maggiori di quanto si pensasse e, ancora più importante, il cambiamento nella regione visibile è di segno opposto. Ciò significa che durante un massimo solare viene emessa una minore quantità di luce visibile che raggiunge la superficie della terra, producendo quindi un minor riscaldamento. Il contrario è vero per gli UV, i quali vengono assorbiti nella stratosfera dalle molecole di ozono senza raggiungere la superficie. Le implicazioni per la connessione clima terrestre-sole sono chiare, funziona sottosopra.
Fig 1: differenza fra gli spettri solare nel 2004 e nel 2007. Notare la differenza di scala fra destra e sinistra. (Da Haigh et al. 2010).
Fino a questo punto, si potrebbe pensare che, anche se confermato, questo effetto non dovrebbe avere alcun impatto sugli andamenti di lungo periodo a causa del suo comportamento ciclico. Ma che succederebbe se si dovesse provare che è un comportamento generale e non semplicemente legato al ciclo undecennale? Dato che parte del riscaldamento durante la prima metà del 20esimo secolo è stata in parte attribuita all'aumentata attività solare,
"[...] se ulteriori studi dovessero trovare lo stesso andamento su periodi di tempo più lunghi, questo suggerirebbe che potremmo aver sovrastimato il ruolo del sole nel riscaldamento del pianeta, più che sottostimarlo."
La Dott.ssa Haigh è stata molto cauta e aperta alla possibilità che tutto sia avvenuto per una coincidenza:
"Il sole si è comportato in modo strano ultimamente. L'attività magnetica è inferiore a quanto sia mai stata da forse diversi secoli. Quindi il fatto che stia facendo cose strane anche nello spettro non è forse così sorprendente"
Ci si potrebbe chiedere perché pubblicare dati così incerti. La Haigh fornisce una risposta: "I nostri risultati potrebbero essere troppo importanti per non pubblicarli subito".
La mia (irrelevante) opinione personale? Non so se sia o meno una coincidenza, ma sono contento di vedere finalmente il nostro sole fare qualcosa di interessante. Anche se sottosopra.
Translation by Riccardo. View original English version.