Il gioco dello zio brontolone ora anche in italiano
Il gioco dello zio brontolone (Cranky Uncle) sviluppa il pensiero critico, contribuendo a combattere la disinformazione. Sviluppato originariamente in inglese a fine 2020, con l’aggiornamento alla versione 3.1, è ora disponibile anche in italiano. È un gioco gratuito disponibile per smartphone iPhone (sks.to/crankyiphone) e Android (sks.to/crankyandroid), oppure in versione desktop (sks.to/crankybrowser).
Lo scopo del gioco è di far diventare il giocatore uno “zio brontolone” (Cranky Uncle) - uno zio scettico che nega la scienza usando molte diverse tecniche argomentative fallaci e viziate per sostenere le sue idee e rifiutare le posizioni ufficiali della comunità scientifica. È proprio adottando la prospettiva dello zio brontolone che il giocatore sviluppa un’approfondita conoscenza delle tecniche usate per negare o distorcere le evidenze scientifiche e questa “lezione” gli consentirà di resistere ai tentativi futuri di essere tratto in inganno. Infatti, il gioco è stato sviluppato utilizzando un approccio che in inglese viene chiamato inoculation, e che fa riferimento al principio delle vaccinazioni, per cui l’organismo esposto a piccole quantità di disinformazione impara a riconoscerla e a contrastarla. Maggiori informazioni (sul gioco e sulla sua origine scientifica sono disponibili nell’articolo (in inglese): “Teaching students how to spot climate misinformation using a cartoon game” pubblicato dalla rivista Plus Lucis.
Il gioco è articolato in molteplici esempi e quiz, e consente di giocare a lungo, testando la propria conoscenza e applicandola a svariati argomenti. Si possono creare sfide tra gruppi, ad esempio nei contesti scolastici. Si può anche accedere allo stesso profilo da diversi dispositivi, dopo aver creato un account.
Le origini e gli sviluppi
Il gioco è stato originariamente sviluppato da Skeptical Science, sotto la guida di John Cook, un ricercatore che studia come comprendere e contrastare la disinformazione sui cambiamenti climatici, dal punto di vista della psicologia cognitiva. John Cook lavora alla Monash University (Melbourne, Australia), presso il Climate Change Communication Research Hub.
Curiosità: le vignette nel gioco sono disegnate da John Cook stesso. La prima versione del gioco (v1.0) è stata realizzata grazie a una campagna di crowd-funding che si è svolta a Gennaio 2020; nello stesso anno, a dicembre, l’agenzia creativa Goodbeast ha lanciato la prima versione del gioco. La versione successiva del gioco (v2.0), lanciata in febbraio 2022, è stata la prima multilingue, disponibile in tedesco e in olandese. L’aggiornamento di agosto 2022 (v3.0) include il portoghese e lo spagnolo, e quella successiva di ottobre 2022 (v.3.1) anche l’italiano oltre al francese e allo svedese. Tutte le traduzioni sono a cura di volontari madrelingua che collaborano usando fogli e documenti condivisi di Google. In totale, per ogni lingua, sono stati tradotti circa 2,000 elementi tra domande, risposte, definizioni, termini e istruzioni. Una volta tradotti, tutti gli elementi sono stati trasferiti manualmente nel sistema CMS Strapi, e, infine, ogni traduzione è stata testata, sempre da volontari.
Curiosità sulla traduzione in Italiano e una sfida
La parte più difficile da tradurre è stata la prima a essere affrontata: il cosiddetto “tricky to translate content”. Le precedenti traduzioni avevano già identificato alcuni contenuti come i più difficili da tradurre, per esempio per ambiguità linguistiche di alcuni termini o per riferimenti culturali che potevano non essere condivisi, o per la presenza di immagini che vincolavano la traduzione.
Ad esempio, il gruppo di volontari italiani ha avuto difficoltà a tradurre la vignetta:
Trees have bark and I bark. So I must be a tree!
Che gioca sull’ambiguità della parola bark, che significa sia corteccia che abbaiare. Inoltre, la frase è accompagnata da una immagine, che va tenuta in considerazione nella traduzione.
Dopo avere vagliato alcune idee, quella migliore sembrava:
“I tavoli hanno quattro gambe e così pure io. Quindi sono anche io un tavolo!”
Ma in realtà per il cane sarebbe stato più corretto usare zampe, quindi non ci convinceva.
Finalmente a qualcuno del gruppo di traduzione è venuto in mente una parola ambigua adatta al contesto:
“Le medaglie hanno un verso ed io faccio un verso. Quindi io devo essere una medaglia.”
Un altro esempio di traduzione letterale che non avrebbe funzionato è:
“A feather is light. What is light cannot be dark. Therefore, a feather cannot be dark.”
che sfrutta il fatto che light, in inglese, si può riferire sia all’energia luminosa, che rende le cose visibili, ma anche alla leggerezza di un peso.
Dopo avere vagliato altre possibilità, in questo caso abbiamo usato l’ambiguità della parola riso, che può riferirsi all’atto del ridere o al cibo:
“Il riso mette allegria. Dopo aver mangiato riso non puoi essere di cattivo umore”.
Tra gli esempi con riferimenti socio-culturali, che non erano trasferibili direttamente, possiamo citare il tema delle armi e dei controlli che vengono fatti prima di vendere armi (background checks) che sono citati dalla frase:
“Background checks would not have stopped this latest gun tragedy so there’s no point having that law.”
Che abbiamo sostituito mantenendo la stessa logica, ma cambiando argomento:
“L’uso della cintura non ha evitato la morte di un giovane nell’ultimo incidente del sabato sera, quindi non serve a niente avere una legge sull’obbligo delle cinture.”
Anche la frase:
“If you weigh the same as a duck, then, logically, you’re made of wood and must be a witch.”
non avrebbe avuto senso se tradotta letteralmente, perché fa riferimento ad un film popolare (Monty Python and the Holy Graal, 1975), che non è noto in Italia. In questo caso, abbiamo optato per una analoga fallacia logica (prendendo a prestito dalle nostre lezioni sul ragionamento):
“Se sei francese ami il vino. Se sei italiano ami il vino. Di conseguenza, se sei francese sei italiano.”
La sfida che invece lanciamo è per l’unico elemento per il quale non abbiamo trovato una traduzione adeguata considerando anche l’immagine. Se avete idee contattateci!
Team per la traduzione in Italiano
La traduzione in Italiano è stata guidata da Teresa Gavaruzzi, ricercatrice in psicologia generale presso l’Università di Padova (ora all’Università di Bologna) e da Alessandra Tasso, ricercatrice in psicologia generale presso l’Università di Ferrara, con la preziosa collaborazione di Angela Iovino, ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica, Amelia Privitera e Alessandra Molinari, entrambe studentesse dell’Università di Padova, e con il contributo di: Federico Nicoletti, interprete, e Francesco Bavagnoli dell'Università del Piemonte Orientale.
Translation by Guest Author. View original English version.